
I modelli di spazio servono da punto di partenza per operare sull'architettura con le geometrie della luce. Dai pregnanti modelli di spazio spesso derivano delle precise esigenze poste all'illuminazione. Le superfici e le strutture neutrali schiudono invece degli ampi margini nei quali giostrare con i motivi luminosi.
Le architetture con strutture ripetitive possono essere illuminate fondamentalmente in due modi. Da un lato si può adottare un approccio con il quale si impiega la luce per rafforzare i modelli di spazio. A tal fine gli uplight rimarcano gli assi delle facciate e gli apparecchi a colonna con la loro forma e distribuzione della luce seguono le linee del piazzale esterno.
Dall'altro lato si può mantenere una neutralità rispetto ai modelli di spazio utilizzando dei motivi luminosi neutri, come l'illuminazione omogenea delle facciate, senza sovrapporre all'immagine dell'architettura delle forme di luce a sé stanti.
Si ha la possibilità di rispondere con un'illuminazione neutra alle articolazioni delle facciate dalle forme più particolari. A tal fine si impiegano i wallwasher, dotati di una distribuzione omogenea dell'intensità luminosa.
Con le soluzioni individuali dell'illuminazione si può anche sviluppare un'illuminazione integrata nei modelli di spazio particolari, con la possibilità di riproporre con la luce le stesse articolazioni degli spazi.
La struttura omogenea di una superficie può essere collegata a dei motivi luminosi altrettanto sobri, per seguire il filo conduttore dell'architettura e mantenerne le caratteristiche di giorno e di notte. L'opzione è quella di un'illuminazione omogenea delle superfici utilizzando dei wallwasher.
Se una superficie diventa uno schermo di proiezione da decorare con dei motivi luminosi, cambia la sua natura in quanto è la luce che diventa l'elemento dominante dell'espressione architettonica. L'ampiezza delle opzioni va dall'articolazione omogenea e ritmica della superficie stessa con dei coni di luce fino ai motivi luminosi ottenuti con delle proiezioni.
Se una superficie diventa uno schermo di proiezione da decorare con dei motivi luminosi, cambia la sua natura in quanto è la luce che diventa l'elemento dominante dell'espressione architettonica. L'ampiezza delle opzioni va dall'articolazione omogenea e ritmica della superficie stessa con dei coni di luce fino ai motivi luminosi ottenuti con delle proiezioni.
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